Le origini dei gioielli
I gioielli, fin dall’antichità, hanno avuto la funzione di conferire importanza e prestigio a chi li indossava.
Infatti, i primi oggetti che avevano questa funzione erano oggetti difficili da reperire come zanne di mammut, denti di pesce o conchiglie particolari.
L’addetto alla creazione di questi oggetti di circa ventimila anni fa, veniva chiamato lapidario, colui che intagliava e levigava le pietre.
Le origini dei gioielli
Nell’Antico Egitto
L’uso di questi oggetti che servivano per farsi distinguere dagli altri assunse ben presto funzioni diverse: divenne ad esempio uso comune per le donne egizie durante il Periodo Dinastico portare addosso conchiglie contro la sterilità. Venivano utilizzate come protezione per le malattie e dalle forze del male, divennero quindi simboli di potere e bellezza con connotazioni di magia e superstizione.
Gli Egiziani fecero largo uso dell’oro specialmente durante la quarta dinastia (2500 a.C) quando cominciarono a fondere il metallo con forni alimentati ad aria. L’oro era considerato la carne di Ra, il dio del sole quindi gli stessi re si ricoprirono di questo prezioso metallo confondendo le funzioni del gioiello stesso: sacro, profano e culto estetico si uniscono in questo periodo.
Nella Grecia Antica
Nel corso dei secoli le tecniche di lavoazione si svilupparono e cambiarono ovviamente i gusti e le mode con cui vennero realizzati i gioielli. I Sumeri nel 3000 a.C svilupparono una altra tecnica chiamata granulazione per cui venivano create degli ornamenti ricoperti da piccolissime sfere saldate sulla superficie. Questa tecnica fu in seguito ripresa dagli Etruschi tra il VII e VI a.C. I gioielli furono creati infine anche con materiali diversi dal semplice oro come smalti pietre e ceramiche, durante l’età classica greca (461-336 a.C.) abbiamo ad esempio anelli con linee e tratti più sobri e geometrici mentre nel periodo ellenistico (327-274 a.C) con il mutare del gusto furono realizzati gioielli più ricercati e raffinati.
In epoca romana si diffuse l’uso dell’anello come simbolo di fidanzamento, di sigillo e di talismano
Nel Medioevo
Il gioiello diviene cosi simbolo di prestigio e potere fino ad assumere nel Medio Evo anche funzioni soprannaturali di protezione: uno degli esempi noti è il talismano di Carlo Magno, medaglione nel quale aveva fatto incastonare un pezzo della croce di Cristo e dal quale l’Imperatore non si separava mai, tanto che fu seppellito con esso nell’anno della sua morte 814.
Il passaggio da sacro a profano lo abbiamo nella metà del XV secolo quando il re Carlo VII di Francia invaghitosi di una donna nobile regalò ogni sorta di gioiello e diamante. Nacque cosi la figura e professione del gioielliere non più dedicato solo a gioielli sacri o per i reali, ma anche per la nobiltà e le classi più agiate.
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